Ecomostro area Melghera, Comincini: “purtroppo la bacchetta magica non ce l’abbiamo”

Sulla scia del grande interesse suscitato dall’articolo pubblicato settimana scorsa sull’ecomostro in zona Molinetto, abbiamo interpellato il primo cittadino di Cernusco Eugenio Comincini per capire esattamente che ruolo abbia avuto l’amministrazione comunale in questa situazione, quanto sia riuscita a fare e cosa intendono fare in merito.

comincini2Il sindaco afferma che il progetto della megastruttura è stato approvato nell’autunno del 1989, smentendo categoricamente le fonti che la volevano pronta ed utilizzabile per i mondiali del 1990. A suo dire una delle tante leggende metropolitane che la circondano. Comincini spiega che il Comune, con il Piano di Governo del Territorio approvato nel 2010 ed entrato in vigore nel 2011, aveva modificato le possibilità urbanistiche su quell’area – sino ad allora destinata solo ad hotel – dando una serie di funzioni che permettevano e permettono una quota di residenziale (fino ad un terzo dei volumi esistenti) in ragione dell’abbattimento di una porzione dello stabile (fino ad un terzo), lasciando che fosse la proprietà ad elaborare una proposta nell’ambito delle possibilità offerte. E la proprietà (una società pakistanta con sede a Dubai) aveva accettato tale possibilità offerta, sottoponendo nel 2012 al Comune un progetto che prevedeva di sfruttare al massimo le opportunità concesse, attraverso l’abbattimento di un terzo della struttura, la destinazione di un terzo dell’edificio a nuova residenza e l’utilizzo del restante terzo ad hotel e per una Casa di riposo per anziani, non convenzionata con la Regione e quindi di standard elevato. Per il Comune sembrava la soluzione ideale ma un cambio ai vertici della società ha sospeso ogni decisione. Nel 2013 il Comune ha ripreso i contatti con la proprietà, nella persona della figlia del titolare, la quale si era impegnata a redigere e presentare un nuovo progetto, cosa mai avvenuta ad oggi. Le ultime notizie in possesso dell’amministrazione risalgono a circa tre settimane fa e riportano l’intenzione della proprietà a vendere l’immobile; la speranza del Comune è che l’operazione si possa concludere presto e che gli eventuali nuovi proprietari si rivelino intraprendenti e decisi sul da farsi.

L’argomento dell’ecomostro, ci ha fornito l’opportunità di sottoporre al Sindaco anche alcuni quesiti formulati dai nostri lettori, per esempio: perchè non si espropria l’area? “per espropriare ci vogliono capitali, e in questo caso, vista l’estensione dell’area, di ingenti capitali di cui il Comune non può disporre“. In merito invece agli altri siti abbandonati di Cernusco come l’area ex garzanti o il supercash? “Purtroppo la bacchetta magica non ce l’abbiamo e nemmeno il potere di obbligare i proprietari di aree private a disfarsene o a riqualificarle e come già detto, l’esproprio ha un costo insostenibile. L’unica cosa che abbiamo il potere di fare è di elaborare regole urbanistiche che possano favorire soluzioni, come abbiamo fatto con il Piano di Governo del Territorio. Certo è che la crisi economica non ha favorito operazioni significative”.

Speriamo di poterci incontrare nuovamente quanto prima con ottime nuove informazioni in merito.

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