Curarsi? Col cavolo!

Bianco, giallo, lilla e verdolino sono tinte gettonatissime per decorazioni e fiori di battesimi e comunioni, ma la natura ce li offre, persino nei mesi più gelidi dell’inverno, anche a scopo nutrizionale e salutistico.

Stiamo parlando dei colori di cavolfiori, cavoli, cavoletti, broccoli, verze e cavoli- rape, in tutte le loro innumerevoli e portentose varianti e tutti facenti parte dell’unica, enorme famiglia delle crucifere.

Le virtu’ terapeutiche del cavolo sono infatti tanto vaste da poterlo considerare una pianta medicinale che si rivela essere un alleato impareggiabile per la nostra salute: fortifica l’organismo e regola il sistema nervoso proprio per essere un potente remineralizzante, rigeneratore di tessuti e disinfettante naturale.

Si tratta di un vero concentrato energetico: contiene vitamine: A, B1, B2, B6, C (superiore agli agrumi), D, E, K, PP, bromo, calcio, cobalto, ferro, fosforo, iodio, rame, manganese, magnesio, potassio, zinco, zolfo, clorofilla, aminoacidi, mucillagini, saponine ed acido folico, indispensabile durante la gravidanza.

Quanti e quali sono i suoi meriti?  Ha proprietà migliorative del sistema cardiovascolare, antinfiammatorie, cicatrizzanti, depurative, diuretiche ed il suo succo centrifugato, bevuto regolarmente, può curare astenia, dolori articolari, cistiti e dilatazioni dei plessi venosi. Ma è anche benefico per le infiammazioni delle vie aeree come faringiti, tonsilliti, laringiti, tracheiti, bronchiti e polmoniti.

Tra le altre proprietà medicamentose è nota la sua efficacia in caso di digestione difficoltosa, anche semplicemente iniziando il pasto con una piccola porzione di crauti in insalata (come già i Romani usavano fare prima dei loro lauti banchetti!).

Il succo del cavolo risulta molto utile nel trattamento di ulcere da stress, insufficienza epatica e malattie croniche intestinali e gastroenteriche come colite, parassitosi intestinali e stipsi.

In dermatologia è apprezzato per prevenire e curare le dermatiti: lo zolfo in esso contenuto (causa del suo odore forte), costituisce un rimedio infallibile per infiammazioni cutanee, pelle grassa seborroica ed acne, alcuni eczemi e la riparazione delle ferite.

In cosmesi lo si impiega come ingrediente base di prodotti vitalizzanti ed impacchi per la pelle per contrastare l’azione degenerativa dei radicali liberi.

Possibile che faccia così bene?

Anche se chi soffre di ipotiroidismo dovrebbe gustarlo solo cotto, numerosi esperimenti scientifici dimostrano come l’azione antitumorale del sulforafano contenuta nel cavolo sia in grado di indebolire le cellule malate, impedendone lo sviluppo.

Il consumo di questo ortaggio è difatti particolarmente efficace nella prevenzione del cancro alla prostata e al colon: una ricerca pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute dimostra che chi consuma grandi quantità di cavolfiori presenti il 49% di probabilità in meno di ammalarsi.

Dodici mesi su dodici,  abbiamo solo l’imbarazzo della scelta: approfittiamone e curiamoci.

(Foto/ Web)

Katia Ardemagni

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