Cos’è successo alla Nutella? La sua ricetta è cambiata
Cos’è quella cosa morbida, scioglievole, connubio perfetto tra cioccolato e nocciole, che si spalma sul pane, si mangia a cucchiaiate direttamente dal vasetto e che quando si è un po’ giù di morale dà una sferzata di buon umore?
Servono ulteriori indicazioni? E’ italianissima ma è conosciuta dai golosi di tutto il mondo, il solo profumo riporta a ricordi quasi atavici ed è anche protagonista di spot memorabili e persino di film (Nanni Moretti, in un suo storico titolo, ci si tuffava letteralmente dentro). Parliamo della crema spalmabile alle nocciole più amata: cuneese, di cognome Ferrero, classe 1964 e sempre uguale a se stessa. O almeno così è stato fino a poco tempo fa. Da agosto infatti la Ferrero ha modificato la ricetta della Nutella.
Risultato? Un colore meno “cioccolatoso” e un latte scremato al posto del siero. I primi Paesi in cui attualmente è stata proposta la nuova ricetta della Nutella sono Francia e Germania, e il destino è quello di diffondersi a livello globale, secondo i nuovi parametri, per incontrare maggiormente i gusti dei consumatori.
Ferrero rassicura i fans: «La sua ricetta, unica e deliziosa, rimane quella che tutti conoscono e amano, con gli stessi criteri di alta qualità. Il suo sapore è inalterato. In Italia, il contenuto di nocciole, cacao, zucchero rimane invariato. Ad agosto ci siamo limitati a sostituire il siero di latte con una quantità equivalente di latte scremato in polvere (2,1 grammi ogni 100). La percentuale passa ora dal 6,6% al 8,7%. Questo ci permette di accrescere la qualità complessiva del latte contenuto in Nutella, garantendo una miglior permanenza nel tempo del nostro gusto unico e inconfondibile».
Diciamola tutta: la Nutella è un fatto di cultura, di costume, la si annovera tra i piccoli simboli del benessere, non è fondamentale ma non manca in nessuna dispensa.
E se i consumatori sono riusciti a superare il fatto che la base della Nutella non siano solo le nocciole nazionali ma della Georgia, terzo maggiore produttore al mondo, e che contenga olio di palma, per il quale la Ferrero si è sempre difesa attraverso una lunga campagna di trasparenza, affermando che il suo è prodotto a una temperatura controllata e che per questo motivo non arrecherebbe danni alla salute, ma sottolineando – anzi – che proprio le sue caratteristiche consentano di ottenere il gusto inconfondibile di Nutella, proprio non riescono a non arrabbiarsi per questo cambiamento. E sui social, da facebook a twitter, inveiscono con gli hashtag #boycottNutella.
Insomma, quando si ama appassionatamente, ci si infuoca. Si capirà, se anche secondo il palato fino degli italiani, la metamorfosi sarà così “insostenibile” al punto di sfociare nello psicodramma popolare.
(Foto: web)
Katia Ardemagni