Cernusco avrà una nuova Casa dell’Acqua ma è già polemica

Lo aveva annunciato in un post su Facebook il Sindaco Comincini, affermando che Cernusco si è aggiudicata il concorso organizzato da CAP Holding (il Consorzio per l’Acqua Potabile) per ottenere una delle 18 caratteristiche Case dell’Acqua posizionate dalla partecipata sul sito di Expo.
La Casa dell’Acqua al termine dell’Esposizione Universale sarà collocata in piazza Stefano Ghezzi.

La cosa, però, ha suscitato la polemica del Comitato Bene Comune Cernusco che afferma sul proprio sito “Casa dell’acqua: no, grazie, senza informazione”. Già, perché lo stesso Comitato sottolinea che le case dell’acqua costruite per l’Expo sono costate ben 800.000 euro, affermando: “E ci mancherebbe che venissero buttate con quello che sono costate! Riutilizzarle era solo e soltanto doveroso. Ma torniamo a Cernusco – continua il Comitato – ove lo scorso anno è stata inaugurato la prima casa dell’acqua (in prossimità degli impianti sportivi di via Buonarroti) che sembra avere incontrato il favore della cittadinanza perché c’è sempre qualcuno che riempe le bottiglie, specie con l’acqua gassata. Però ad un anno di distanza varrebbe la pena fare il bilancio di questa opera, comunque costata 50.000 euro, che era previsto che dovesse erogare almeno 1500 litri di acqua al giorno per coprire i costi dell’appalto della manutenzione. Qual è stata la risposta della cittadinanza? Senza dati non si può capire se nel corso del tempo è cambiato il gradi di confidenza nei confronti dell’acqua di rete, se i cittadini hanno iniziato a comprare meno acqua minerale perché la crisi ha ridotto i consumi oppure perché si fidano di più dell’acqua che arriva nelle case e casette”.
Il Comitato Bene Comune Cernusco sottolinea che è importante la riduzione della produzione di plastica e dei consumi energici necessari al trasporto delle bottiglie “ma occorre ricordare che non c’è motivo per preferire l’acqua delle casette a quella di casa, a meno che non si abbia un problema di tubature, perché si tratta della stessa acqua” e che non sono da trascurare i “problemi di contaminazione di bottiglie e caraffe che, anche se ben sciacquate, non sono sterili e l’acqua delle casette, come quella del rubinetto, va consumata in giornata o al massimo entro 48 ore. Pertanto va garantita in primo luogo la qualità dell’acqua di rete, attraverso investimenti sul piano dei trattamenti di depurazione e soprattutto sull’informazione ai cittadini”.
In ultimo il Comitato vuole ricordare “che i pozzi di Cernusco attingono da un acquifero vulnerabile, soggetto a diversi inquinanti tanto che l’acqua subisce dei trattamenti in tutti i pozzi prima di essere immessa in rete e, per alcuni di essi, ci sono valori troppo vicini a quelli soglia stabiliti dalla normativi”.

“Senza dati, ad un’altra casa dell’acqua, preferiamo più informazione”.

Fonte: sito Comitato Bene Comune Cernusco

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